Archimede Pitagorico (in originale Gyro Gearloose) è un personaggio immaginario dei fumetti e cartoni animati Disney. Creato da Carl Barks sulle pagine di Walt Disney’s Comics and Stories, è un personaggio dalle fattezze di una grossa gallina antropomorfa alto e con capigliatura bionda nella versione italiana e marroncina in quella americana, inventore pressoché a tutto campo: nelle intenzioni iniziali di Barks, queste erano le fattezze da destinare a Ciccio, aiutante di Nonna Papera, prima di perfezionarlo in un mangione inguaribile. Nel tempo la caratterizzazione del personaggio è variata con l’autore. Nelle storie di Barks innumerevoli sono le sue invenzioni, a volte assurde, a volte inutili, a volte avveniristiche, ma spesso con risvolti finali catastrofici.{googleads right}
Le sue invenzioni sono comunque molto ricercate dagli abitanti di Paperopoli e soprattutto dall’illustre magnate Paperon de’ Paperoni, che cerca sempre di sfruttarne il genio senza doverlo pagare. Razzi spaziali, nasi elettronici per cercare tesori, dischi volanti personali: queste e molte altre ancora sono alcune delle invenzioni che Archimede realizza e vende nel suo laboratorio, dopo che per anni è andato in giro per le strade della città a vendere invenzioni di tutti i tipi su un carretto da venditore ambulante. All’inizio Archimede diventa protagonista di brevi storie che compaiono in appendice sugli antologici della Western: questo perché per ridurre le spese postali, gli editori sono costretti a realizzare storie con due o tre personaggi differenti come protagonisti. Barks allora realizza dei piccoli capolavori in cui spesso l’inventore interagisce solo ed esclusivamente con le sue macchine. Gli unici baloon presenti in questo tipo di storie, quindi, sono quelli con i pensieri dell’inventore, mentre sullo sfondo il suo aiutante Edi vive delle vicende parallele ed autonome. A questa tradizione si riferiscono molti autori fino ai giorni nostri: su tutti spiccano lo sceneggiatore Fabio Michelini e Don Rosa. La prima invenzione di cui si ha menzione sono le scatole pensanti in Paperino e le scatole pensanti, mentre la sua prima invenzione ci viene raccontata da Don Rosa in La prima invenzione di Archimede: concepita come seguito di Paperino e il ventino fatale, oltre a raccontare la nascita di Edi, l’aiutante, ci informa che Archimede ha ereditato il laboratorio dal padre Fulton. Il personaggio afferma che Edi è la sua prima vera invenzione, cioè utile. Alcuni autori rappresentano Archimede come l’inventore pasticcione della città, altri, al contrario, come uno scienziato geniale e potentissimo. Non sempre l’autore mantiene la stessa rappresentazione, passando invece dall’una all’altra, alternando il genio planetario al pasticcione in storie differenti. Archimede vive in modo assai sobrio nella sua casa-laboratorio, dove regna un caos generale. Malgrado la sua genialità possa probabilmente consentirgli un’esistenza più agiata, non è interessato al denaro, ma solo e unicamente alla ricerca e alle scoperte scientifiche. È altresì animato da un forte sentimento morale e talvolta rifiuta di accondiscendere a qualche richiesta spregiudicata di Paperon de’ Paperoni, che puntualmente cerca di ricorrere ai suoi servizi. Benché il ricco magnate sia debitore di Archimede per gli innumerevoli congegni ed antifurto che l’inventore gli ha fornito e gli fornisce, questi riesce sempre a evitare di pagare e a costringere l’inventore a turni di lavoro massacranti. Difficilmente lo scienziato riesce però a concentrarsi sul lavoro perché i cittadini di Paperopoli lo sfruttano come un riparatutto, dato che spesso migliora gli elettrodomestici consegnatigli. Archimede è un single; non ha una fidanzata, tranne in qualche storia in cui lo si vede alle prese con problemi amorosi. In una di queste[senza fonte] appare terribilmente distratto e pasticcione e tutte le invenzioni fatte per i cittadini si rivelano un disastro: anche Paperina, che gli aveva dato da aggiustare il phon, rimane vittima della sua distrazione: il phon emana aria torrida e le brucia le piume. Irritata corre al laboratorio dove osserva che Archimede si precipita ad aprire la porta a Lorella di cui è evidentemente innamorato. Paperina se ne va discretamente, ma la sera stessa Archimede, con la scusa di portarle a casa il phon aggiustato le chiede dei consigli in amore, campo in cui è un disastro. Paperina, con l’aiuto di Chiquita, cerca di fargli imparare la danza, come porgere le rose e i cioccolatini e perfino a declamare le poesie. Finalmente viene il giorno in cui Archimede può rivelare alla sua bella di esserne innamorato invitandola al gran ballo di Nonna Papera, ma sul più bello lei rifiuta. Archimede è tristissimo, ma subito dopo Lorella torna al laboratorio confidandogli di aver rifiutato perché non sa ballare, facendo Archimede felicissimo. La storia si conclude al ballo di Nonna Papera con Archimede e Lorella abbracciati sulla panchina.